Molte volte la richiesta di "addestrare il cane" da parte di un proprietario nasconde una grossa confusione di termini.
Di solito mi dite "voglio addestrarlo ma non voglio un robottino", riferendovi a ciò che avete visto in un video di qualche disciplina.
Dividiamo le due cose:
Educare significa tirar fuori ciò che il cane possiede in base alle sue doti naturali ed attitudini, e convogliarle perché non siano in conflitto con la società umana in cui deve vivere.
Addestrare significa insegnare al cane un'abilità attraverso un processo di apprendimento perché esprima quelle attitudini e quelle doti all'interno di una disciplina.
In parole povere l'addestramento prevede un obiettivo regolamentato e circonstanziato in un particolare momento e luogo (gare sportive, interventi di soccorso, prove attitudinali ecc...), mentre l'educazione è regolamentata da quello che è il vivere civile secondo una morale condivisa.
Quindi a chi mi chiede per esempio che "il cane non tiri al guinzaglio" non imposterò la condotta sportiva, inutilizzabile in una passeggiata quotidiana.
Ovviamente si cerca sempre di fare in modo che l'educazione non precluda o vada in conflitto con future possibili scelte di un proprietario, come ad esempio quella di iniziare uno sport o un'attività.
Il cane contestualizza molto ciò che fa, lo lega ad ambienti, atteggiamenti e posture, anche microespressioni facciali del suo conduttore, quindi non c'è pericolo che una passeggiata a fianco mi rovini un "piede" e viceversa.
Il rischio di robotizzare il cane è dunque scarso e l'utilità estrema di lavorare in "guinzaglio urbano" serve proprio a non confondere quella che è la sua gestione quotidiana con la sua performance in un campo d'addestramento attrezzato.
Di solito mi dite "voglio addestrarlo ma non voglio un robottino", riferendovi a ciò che avete visto in un video di qualche disciplina.
Dividiamo le due cose:
Educare significa tirar fuori ciò che il cane possiede in base alle sue doti naturali ed attitudini, e convogliarle perché non siano in conflitto con la società umana in cui deve vivere.
Addestrare significa insegnare al cane un'abilità attraverso un processo di apprendimento perché esprima quelle attitudini e quelle doti all'interno di una disciplina.
In parole povere l'addestramento prevede un obiettivo regolamentato e circonstanziato in un particolare momento e luogo (gare sportive, interventi di soccorso, prove attitudinali ecc...), mentre l'educazione è regolamentata da quello che è il vivere civile secondo una morale condivisa.
Quindi a chi mi chiede per esempio che "il cane non tiri al guinzaglio" non imposterò la condotta sportiva, inutilizzabile in una passeggiata quotidiana.
Ovviamente si cerca sempre di fare in modo che l'educazione non precluda o vada in conflitto con future possibili scelte di un proprietario, come ad esempio quella di iniziare uno sport o un'attività.
Il cane contestualizza molto ciò che fa, lo lega ad ambienti, atteggiamenti e posture, anche microespressioni facciali del suo conduttore, quindi non c'è pericolo che una passeggiata a fianco mi rovini un "piede" e viceversa.
Il rischio di robotizzare il cane è dunque scarso e l'utilità estrema di lavorare in "guinzaglio urbano" serve proprio a non confondere quella che è la sua gestione quotidiana con la sua performance in un campo d'addestramento attrezzato.
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