Avete deciso di prendere un cane ed ora arriva il momento della scelta.
Che sia un cane preso in allevamento ( professionale) o nei canili della vostra zona, una cosa è fondamentale per iniziare una buona vita con lui. Andarlo a conoscere.
Vedere e scegliere un animale da una foto può portarci ad una valutazione puramente estetica in ambo i casi, e lasciare in secondo piano quel collegamento che si crea solo ad incontro avvenuto che ci fa decidere "è lui".
Oggi come oggi si assiste ad un continuo di restituzioni e rinunce di proprietà anche in breve termine. Le scuse dei proprietari sono le più fantasiose, ma la realtà è che non sanno descrivere cosa non va.
Il più delle volte è mancanza di attaccamento.
Nel momento in cui il cane è arrivato, non hanno provato nulla, se non un dovere di cura puramente meccanico.
Quello che deve scattare è invece quel senso di attaccamento che va oltre la pietà o la bellezza, e che vi farà prendere cura di quell'essere vivente accettando anche i suoi limiti e difetti fino all'ultimo respiro.
Questo spesso è dovuto ad una idealizzazione del cane che viene proposto, nascondendone volutamente i lati negativi o le necessità di lavoro con un professionista per limarne alcuni aspetti.
D'altra parte su siti di alcuni allevamenti leggi che, qualsiasi razza sia, sono cani adatti a tutto, nessuna disciplina o situazione escluse.
Il modo migliore di scegliere un cane è passare del tempo con lui (in canile) o con la cucciolata (in allevamento), per vedere se c'è quel "qualcosa" che ci attrae e ci smuove in profondità. Quando questo accade stranamente ogni ostacolo viene superato, i difetti minimizzati ed i ricordi falsati.
Ho avuto personalmente più di qualche allievo che ha perso il cane per vecchiaia e che lo ricorda con estrema dolcezza (giusto) dimenticando completamente quanto lo abbia fatto impazzire da cucciolo, motivo per cui ci siamo conosciuti.
E questo va benissimo ma non è automatico, non possiamo accendere e spegnere i nostri sentimenti a comando.
Le spinte sui social sono fortissime, l'intento di far sentire chi non adotta brutto e cattivo è palese, ma è una tecnica. Una tecnica che fa leva sulla nostra necessità come esseri umani di sentirci buoni, giusti, adeguati, irreprensibili. La necessità di poter dire "ho fatto beneficenza nella mia vita", ho salvato un essere sfigato, maltrattato ecc... E non sto dicendo che questo sia sbagliato, anzi.
Sto dicendo solo che prendere un cane è una scelta importante, che va presa in accordo con chi convive con noi, che dobbiamo essere consapevoli dell'impegno, anche economico oltre che di tempo. Che dobbiamo GIA' sapere come ci comporteremo al momento delle ferie.
Tutto ciò che può crearci un intoppo deve essere messo in preventivo prima del ritiro del cane.
Ma soprattutto dobbiamo andarlo a conoscere e chiedere aiuto ad un esperto perchè lo valuti seriamente e ci dica la verità.
Dal divano possiamo decidere la tipologia di cane, non il soggetto.
L'amore non si compra, ma neanche si adotta.
Che sia un cane preso in allevamento ( professionale) o nei canili della vostra zona, una cosa è fondamentale per iniziare una buona vita con lui. Andarlo a conoscere.
Vedere e scegliere un animale da una foto può portarci ad una valutazione puramente estetica in ambo i casi, e lasciare in secondo piano quel collegamento che si crea solo ad incontro avvenuto che ci fa decidere "è lui".
Oggi come oggi si assiste ad un continuo di restituzioni e rinunce di proprietà anche in breve termine. Le scuse dei proprietari sono le più fantasiose, ma la realtà è che non sanno descrivere cosa non va.
Il più delle volte è mancanza di attaccamento.
Nel momento in cui il cane è arrivato, non hanno provato nulla, se non un dovere di cura puramente meccanico.
Quello che deve scattare è invece quel senso di attaccamento che va oltre la pietà o la bellezza, e che vi farà prendere cura di quell'essere vivente accettando anche i suoi limiti e difetti fino all'ultimo respiro.
Questo spesso è dovuto ad una idealizzazione del cane che viene proposto, nascondendone volutamente i lati negativi o le necessità di lavoro con un professionista per limarne alcuni aspetti.
D'altra parte su siti di alcuni allevamenti leggi che, qualsiasi razza sia, sono cani adatti a tutto, nessuna disciplina o situazione escluse.
Il modo migliore di scegliere un cane è passare del tempo con lui (in canile) o con la cucciolata (in allevamento), per vedere se c'è quel "qualcosa" che ci attrae e ci smuove in profondità. Quando questo accade stranamente ogni ostacolo viene superato, i difetti minimizzati ed i ricordi falsati.
Ho avuto personalmente più di qualche allievo che ha perso il cane per vecchiaia e che lo ricorda con estrema dolcezza (giusto) dimenticando completamente quanto lo abbia fatto impazzire da cucciolo, motivo per cui ci siamo conosciuti.
E questo va benissimo ma non è automatico, non possiamo accendere e spegnere i nostri sentimenti a comando.
Le spinte sui social sono fortissime, l'intento di far sentire chi non adotta brutto e cattivo è palese, ma è una tecnica. Una tecnica che fa leva sulla nostra necessità come esseri umani di sentirci buoni, giusti, adeguati, irreprensibili. La necessità di poter dire "ho fatto beneficenza nella mia vita", ho salvato un essere sfigato, maltrattato ecc... E non sto dicendo che questo sia sbagliato, anzi.
Sto dicendo solo che prendere un cane è una scelta importante, che va presa in accordo con chi convive con noi, che dobbiamo essere consapevoli dell'impegno, anche economico oltre che di tempo. Che dobbiamo GIA' sapere come ci comporteremo al momento delle ferie.
Tutto ciò che può crearci un intoppo deve essere messo in preventivo prima del ritiro del cane.
Ma soprattutto dobbiamo andarlo a conoscere e chiedere aiuto ad un esperto perchè lo valuti seriamente e ci dica la verità.
Dal divano possiamo decidere la tipologia di cane, non il soggetto.
L'amore non si compra, ma neanche si adotta.
Io ed il mio cane Quan il giorno in cui l'ho conosciuto |
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