Il mio Quan in una fase di lavoro |
Ogni volta che esce la notizia che un cane ha attaccato una persona si scatenano i commenti di fazione opposta che giustificano il cane o giustificano la persona.
Il più delle volte si legge che "il cane è sicuramente stato maltrattato,malmenato o peggio"
E INVECE NO!
Esistono cani che per caratteristiche caratteriali innate poco tollerano l'uomo, o cani indocili che non amano farsi guidare da noi!
La tendenza a voler vedere per forza la Natura come una madre dolce e comprensiva è sicuramente consolante per noi che ormai viviamo nel caos, nella fretta e bombardati da pessime notizie.
Ma non è tutto rose e fiori.
Certo, la cattiveria è una prerogativa umana perchè include una programmazione e volontà cosciente di far male.
La Natura non è cattiva, non programma, non ha una morale.
Ma non è tutto rose e fiori.
Certo, la cattiveria è una prerogativa umana perchè include una programmazione e volontà cosciente di far male.
La Natura non è cattiva, non programma, non ha una morale.
LA NATURA SEMPLICEMENTE E'
C'entra in quanto il cane è un animale, con le sue pulsioni e caratteristiche soggettive poco comprensibili a chi lo vuole vedere a tutti i costi come miglior amico dell'uomo.
Non è raro per dei professionisti vedere cani trattati "benissimo" dal punto di vista antropocentrico, mordere come caimani.
Cani fondamentalmente non compresi in un mondo cinofilo che predilige la standardizzazione, l'appiattimento, a discapito dell'individualità.
Cani a cui è stato dato troppo spazio o troppo manipolati contro la loro volontà, cani violati nel loro essere perchè devono adeguarsi alla nostra idea di compagno fedele, tollerante ed amorevole.
Ciò che succede naturalmente ha uno scopo, la salvaguardia di una specie, ma questo processo non segue assolutamente le regole umane, dettate da una morale condivisa legata alla cultura di un popolo, quindi non universale.
Un esempio forte nei leoni:
Un esempio forte nei leoni:
Quando uno o più giovani maschi conquistano un gruppo di femmine, uccidono tutti i cuccioli in quanto figli dei capibranco appena spodestati. Questo accade perché le leonesse, una volta persi i propri cuccioli, possono entrare in estro nel giro di poco tempo, consentendo l’accoppiamento con il nuovo capobranco e la prosecuzione della sua linea genetica. Altrimenti, le femmine non sarebbero sessualmente ricettive fino alla conclusione dell’allevamento, che avviene quando i piccoli raggiungono l’età di due anni. (da Web)
Così come l'infanticidio, in natura è presente lo stupro, la necrofilia ed altri comportamenti da noi considerati aberranti.
Ma questo cosa c'entra col cane?
C'entra in quanto il cane è un animale, con le sue pulsioni e caratteristiche soggettive poco comprensibili a chi lo vuole vedere a tutti i costi come miglior amico dell'uomo.
Non è raro per dei professionisti vedere cani trattati "benissimo" dal punto di vista antropocentrico, mordere come caimani.
Cani fondamentalmente non compresi in un mondo cinofilo che predilige la standardizzazione, l'appiattimento, a discapito dell'individualità.
Cani a cui è stato dato troppo spazio o troppo manipolati contro la loro volontà, cani violati nel loro essere perchè devono adeguarsi alla nostra idea di compagno fedele, tollerante ed amorevole.
Il cane esprime il suo dissenso in mille modi, quando non lo comprendiamo usa l'unica arma che ha.
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